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mercoledì 26 dicembre 2012

RISCHIO SANITARIO AMBIENTALE: COME ANALIZZARLO, CASO PER CASO, PER BONIFICARE

In Italia i siti contaminati sono rappresentati per la stragrande maggioranza da impianti industriali, in attività o dismessi, discariche e punti vendita carburanti. Quindi, in questi casi, i lavoratori e/o i residenti sono potenzialmente a rischio per esposizione (inalazione, ingestione e/o contatto dermico) ad agenti chimici pericolosi presenti nel suolo insaturo o nelle acque di falda su cui insistono tali attività.
La Banca Dati "ISS-INAIL" per l’Analisi di Rischio sanitario ambientale è stata elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).
L'importanza e l'utilità di questa banca dati consiste nel rendere uniformi a livello nazionale i valori dei parametri caratteristici di tali sostanze, necessari per l'applicazione della procedura di analisi di rischio. Questo strumento ha, quindi, permesso di superare il problema legato alla mancata uniformità delle banche dati implementate nei software comunemente utilizzati a livello nazionale, che spesso contengono valori dei parametri chimico-fisici e tossicologici molto diversi tra di loro. Inoltre, la sua precedente versione conteneva delle incongruenze relative alla classificazione di cancerogenicità delle sostanze che, con la presente edizione, si ritengono superate.
VAI AL SITO INAIL PER L'ARTICOLO:
http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Prodotti/News/2012/Ricerca_e_tecnologie_della_sicurezza/info-1225589329.jsp
E A QUELLO DELL'ISS PER LA BANCA DATI COMPLETA:
http://www.iss.it/iasa/?lang=1&tipo=40

lunedì 24 dicembre 2012

NUOVA TASSA RIFIUTI (TARES): ALTRI 80 EURO IN PIU' A FAMIGLIA!

La Tares, tassa sui rifiuti e sui servizi, prenderà il posto della Tarsu e della Tia. E costerà di più alle famiglie.
La Tares finirà per pesare più dell’Imu già versata sulla prima casa: la famiglia “media” che abita nella casa “media” ha pagato 275 euro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares, quando la Tarsu si fermava a 225 euro.
Perché questo aumento (dicono, ma voi ci credete?) ? "Perché le risorse acquisite grazie alla Tares dovranno far fronte a due esigenze che prima non erano previste nella tassa sui rifiuti: coprire al cento per cento il costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni – quando oggi in media la copertura è del 79%, il resto finisce nel bilancio – e finanziare il costo dei “servizi indivisibili” forniti dal sindaco, una serie di voci che va dall’illuminazione pubblica, alla manutenzione delle strade, polizia locale, verde. Un indispensabile “extra” che le giunte copriranno imponendo ai cittadini una sovratassa di 30 centesimi al metro quadro (che potrà arrivare, giunte volendo, a 40 centesimi)".
La TARES è dovuta “da chiunque possieda, occupi e detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”. Non solo i proprietari di casa,quindi, ma anche negozi, uffici, capannoni. Verrà calcolerà in base ai metri quadri (l’80% della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti del nucleo.
Per le attività commerciali l’aggravio medio raggiungerà la quota record del 293 per cento.
Ah, che bel 2013 ci aspetta!

giovedì 13 dicembre 2012

SLOT MACHINES: MENO DEMONIZZAZIONI E PIU' RAZIONALITA' NELLE SOLUZIONI

Dal sito

«Chi non toglie le slot, perderà il bar»

Il vicesindaco: «Il termine per rimuoverle scade il 15 dicembre. Poi scatteranno i controlli di vigili, Finanza e Carabinieri»
di Valeria Frangipane

BOLZANO. Via le slot dagli oltre 250 bar della città che le hanno installate entro 300 metri dai luoghi sensibili o il titolare sarà costretto a chiudere. «Mi spiace che in molti non si rendano conto di quel che succederà. Ripeto, ancora una volta, che il 15 dicembre scade il termine per rimuovere le macchinette elettroniche dai locali. Dopo questa data ci muoveremo di conseguenza». Il vicesindaco Klaus Ladinser risponde così a Confesercenti che si fa portavoce di tutto il disagio dei soci: «I pubblici esercenti non possono sciogliere i contratti con le società che gestiscono le slot, va trovata una soluzione che non li danneggi». «Nessuna soluzione - ribatte il vicesindaco - la legge non l’ho fatta io ma la Provincia (è entrata in vigore il primo novembre 2012) ed è più che chiara. Al Comune spetta solo il compito di farla rispettare. Per questo dal 15 in poi partiranno gradualmente i controlli in tutti i bar della città e scatteranno le prime multe. E ricordo che se il barista non sposterà le macchinette entro la data indicata e non lo farà nemmeno in seguito verrà sanzionato più volte fino al ritiro della licenza ed alla chiusura del locale. Mi spiace ma non si scherza». Ma come faranno i 250 baristi, legati a precisi contratti, a sganciarsi dai noleggiatori? «Devono parlarsi, non sta a me trovare una soluzione». Molte società di noleggio invitano i diretti interessati a non togliere proprio niente, lei che dice?
«Che se la vedranno col giudice per tutti i ricorsi del caso, non certo con noi».
E’ possibile tenere le macchinette spente?
«Spente o accese non importa. Vanno rimosse». I pubblici esercenti sono invitati anche a fare molta attenzione alle indicazioni che arrivano da alcuni noleggiatori che si dicono pronti a pagare, per esempio, la prima multa (dai 144 ai 552 euro). Attenzione perchè se il noleggiatore dice di pagare e se pagherà anche tutte le sanzioni successive, toccherà poi al titolare perdere la licenza e chiudere il bar. Insomma la questione è molto delicata. Da parte sua il comandante dei vigili, Sergio Ronchetti, fa sapere che nelle prossime ore è stata fissata una riunione proprio per discutere della questione: «Nel fine settimana abbiamo il problema della viabilità da Mercatino, per cui escludo che sabato possano già partire i controlli, ma da lunedì inizieremo il giro. L’input è quello di far rispettare la legge». Per i pubblici esercenti una doppia batosta: da una parte i problemi con i contratti firmati, dall’altra il mancato incasso che - per chi ha dalle due alle tre macchinette - oscilla tra i 1.000 ed i 1.500 euro al mese.
(12 dicembre 2012)””””””””””

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COMMENTO ALCAMS-AGL :

Solo un aspetto ci piace in questa vicenda: la serietà dell'istituzione nel voler applicare puntualmente la norma per quel che essa dispone e non per l'interpretazione diversa che ognuno ne può dare. Il resto no, non lo gradiamo proprio.
Innanzitutto la filosofia proibizionista e la forzatura sugli stili di vita dei cittadini maggiorenni: assolutamente fallimentare e controproducente. Meglio prevenire,sin dalla scuola e dalla famiglia, che reprimere ciecamente.Più si calcherà la mano e più il gioco si diffonderà anche presso fasce di popolazione prima inimmaginabili (così come è avvenuto per il fumo, i superalcolici, la prostituzione, le droghe leggere e pesanti, il gioco d'azzardo, le devianze sessuali che sfocino in reati, i limiti di velocità, ecc.). Per lo meno, noi la pensiamo così. E poi, insopportabile è il non rispetto dei problemi in cui si gettano queste microimprese. Cosa si vuole, che pure i baristi diventino poveri e non trovino altra alternative al gioco?
Quale la soluzione? Occorrerebbe provare a trovare un compromesso accettabile tra questi comportamenti e i limiti etici e morali, fondato non sulla illusoria negazione ma sulla riduzione del danno e la possibilità di avere alternative di vita a disposizione. Il business e i soldi (come le armi) non sono immorali di per sé, ma lo diventano per l'uso che se ne fa.Ciò non toglie che vi siano situazioni emergenziali, specie famigliari, che richiedano un intervento e un aiuto immediato. Questo va garantito, finanziandolo con il prelievo fiscale su questi fenomeni che va specificamente (e seriamente ) incrementato.Non c'è alternativa. L'esperienza ci dice che con il proibizionismo puoi togliere le slot dai bar ma, come sta avvenendo, ti spuntano su internet e nessuna autorità può farci nulla, come già avvenuto per fenomeni analoghi. Meglio, per sminuirne la portata trasgressiva, invece, estendere l'oggetto del desiderio, renderlo a portata di mano. Diminuirà l'interesse ossessivo e l'essere umano, come è naturale, cercherà altre attrattive, magari meno sconvolgenti o potenzialmente dannose. Purtroppo duole dire che come la burocrazia si nutre di inefficienza, così le istituzioni preposte alla repressione si nutrono di vizio dilagante, che consente loro di diminuire gli spazi di libertà e controllare il cittadino anche nella sua vita privata, a tappeto e indiscriminatamente. Lo strumento fiscale, evidentemente, avrebbe anche la valenza di diminuire i guadagni spropositati e di abbassare la febbre da superintroiti.Lasciamo quindi perdere le demonizzazioni e pensiamo a gestire razionalmente questi fenomeni così come si fa in altri paesi (perche l'Italia deve essere sempre in retroguardia?). Della questione fiscale connessa alle slot si è ripetutamente parlato in queste settimane con riferimento alla necessità di reperire risorse per far fronte alla crisi da debito che attanaglia il nostro Paese. Ad esempio in questo articolo su Avvenire:
Come AGL non posiamo non associarci a coloro che pretendono che i soldi di cui ha bisogno lo Stato (e la povera gente per avere i servizi di cui ha diritto) vengano presi là dove ci sono e, se qualcuno ha goduto di regimi di favore (come le società menzionate nell'articolo) è bene che sia fatta una correzione, anche attraverso l'introduzione di norme più puntuali. Che è cosa diversa dal rendere la vita impossibile a dei semplici proprietari di bar.

lunedì 10 dicembre 2012

PLUSVALENZOPOLI

GLI IMMOBILI, UNA PASSIONE BIPARTISAN, DOPO AFFITTOPOLI E SVENDOPOLI, OGGI VA FORTE LA PLUSVALENZA: SI COMPRA PER DUE SOLDI DAGLI ENTI E SI RIVENDE CON ENORMI PROFITTI

"CASE LOW COST PER IL PALAZZO"
da : "IL FATTO QUOTIDIANO"

di: FRANCESCA BIAGIOTTI

Se c`è una cosa che accomuna politici di destra e sinistra, è la passione per l`immobile con Io sconto. Il rapporto del politico italiano con il mattone non passa per gli annunci immobiliari, più spesso le case arrivano dallo sterminato patrimonio degli enti pubblici e privati. Affittopoli è stata scoperta dal Giornale nel 1995, svendopoli dall`Espresso nel 2007. Ora tocca a plusvalenzopoli. E il protagonista assoluto è sempre lui: Nicola Mancino. Come altri politici, dopo essere stato in affitto a un canone ridicolo, dopo aver comprato a prezzi stracciati, è riuscito a rivendere guadagnando una bella plusvalenza. L`ex presidente del Senato, indagato per falsa testimonianza a Palermo nell`indagine sulla trattativa Stato mafia, diceva nel 1995 a Il Giornale che lo punzecchiava per l`affitto: "È una brutta casa, piena di spifferi, non ha nemmeno un terrazzo e mi ci sento in gabbia". La ottenne in affitto dall`Ina nel 1985 e la acquistò nel 2001. L`appartamento è molto grande, 200 metri quadrati, al terzo piano con 2 ingressi, un soggiorno, salone, 2 camere, una cameretta, 2 bagni, cucina e due soffitte. Il prezzo pagato allora fu I miliardo e 579 milioni di lire (815 mila euro). Nel 2008 i Mancino rivendono in euro al prezzo incredibile di 2 milioni e 800 mila euro, 90 mila euro valgono solo le soffitte, con tutti gli spifferi. Mancino incassa un reddito esentasse di 1 milione e 985 mila euro. A ruota segue Renato Brunetta, con una plusvalenza da 486 mila euro (vedi l`articolo a pagina 8). Mentre in buona posizione ecco il figlio minore di Clemente Mastella, Pellegrino. Nell`era di affittopoli i Mastella erano inquilini di una casa Ina-Assitalia sul lungotevere Flaminio ma riuscirono a comprarne altre quattro dalla società privata Initium che rilevò il patrimonio per venderlo. A Pellegrino ne andarono due. L`anno scorso ne ha rivenduto uno per comprare un appartamento più grande ai Parioli di 8,5 vani con 4 bagni, 2 camere, cucina, soggiorno grande e 2 balconi, in via Bruno Buozzi. Il salto è stato possibile grazie alla sua casetta ex Ina comprata a soli 175 mila euro nel 2004, ma venduta a 420 mila. La sua plusvalenza è stata di ben 245 mila euro. Un altro caso interessante di acquisto e rivendita è quello del deputato del Pdl di Lamezia Terme Giuseppe Galati. I126 maggio 2006 compra un appartamento di 5,5 vani a Milano dell`Inail in un palazzo di via Domenichino. Due mesi dopo lo rivende al suo amico fraterno Roberto Mercuri, poi indagato per le sue imprese nel settore dell`energia in Calabria. Mercuri non avrebbe potuto comprare direttamente perché nello stesso palazzo, allo stesso piano, aveva preso già nel 2005 un appartamento Inail di 9,5 vani catastali. La ratio dell`acquisizione del patrimonio degli enti sarebbe duplice: dare una casa a chi non ha i mezzi per potersela permettere e far cassa mettendo a reddito le abitazioni di pregio, in modo da dare un futuro agli associati. Peccato che guardando come Enasarco (l`ente di previdenza degli agenti di commercio) ha gestito in questi anni affitti e compravendite l`impressione è che sia stato mancato clamorosamente l`obiettivo. "Di solito la percentuale di iscritti all`ente tra gli inquilini è del 60%" dice Luca Gaburro della Federagenti "ma da noi è tanto se si arriva al 4%". Insomma la stragrande maggioranza degli inquilini Enasarco con il commercio ha poco a che fare. Partiamo da Roma: Garbatella, circonvallazione Ostiense, dove c`è Angiolo Marroni, Pd, già consigliere della regione Lazio, e ora in pensione con un bel vitalizio da ex consigliere. Ha dichiarato di pagare 380 euro al mese per 80 metri quadrati: "Sto in questa casa da tantissimi anni". Ma nello stesso stabile risiede anche Carlotta Cetica, figlia del ben più noto Stefano ex assessore al Bilancio della Regione Lazio e soprattutto braccio destro di Renata Polverini. Hanno lavorato a lungo insieme all`Ugl, il sindacato della governatrice e proprio la Polverini è stata anche nel collegio sindacale dell`Enasarco quando veniva assegnata la casa alla figlia del suo collega. Al quartiere Parioli il deputato Pdl Francesco Amoruso ha ottenuto una casa di oltre 140 metri quadrati a soli 1.141 euro al mese, con ristrutturazione inclusa, tra l`altro quando presiedeva la commissione parlamentare dí controllo sugli enti. Vendite Quando sono agevolate L`attuale ministro Patroni Griffi ha comprato una casa dall`Inps al Colosseo, 109 metri quadrati, primo piano, all`incredibile cifra di 177 mila euro grazie allo sconto inquilini che tra l`altro ricorsero al Tar contro l`ente e vinsero, facendo dichiarare lo stabile "non di pregio". "Ero una persona normale quando ho acquistato casa, come me l`hanno avuta in molti" dice il ministro. Per esempio il parlamentare del Pdl Giuliano Cazzola nello stesso stabile nel 2008 compra un quinto piano di 93 metri quadrati a soli 167mila euro. Beati loro verrebbe da dire. Ma anche l`attuale sindaco di Roma Gianni Alemanno non se la passa male. Nel 2006 ha preso dell`Inail 140 metri quadri in una via silenziosa dei Parioli per 533 mila euro. "Ho partecipato ad un bando pubblico e non ho avuto sconti perché è stata ritenuta di pregio", ha detto il sindaco "dovremmo occuparci invece di chi la casa a Roma non ce l`ha, quella è la vera emergenza". Emergenza che non ha toccato Pier Ferdinando Casini. L`onorevole abitava nel quartiere Trieste con la moglie Roberta Lubich e le due figlie. Dopo la separazione, la famiglia ha comprato l`intero stabile da una società di un amico del leader Udc, Franco Corlaita, che aveva acquistato alla dismissione del patrimonio ex Ina-Assitalia. Il prezzo totale è di appena 1 milione e 800 mila euro per un immobile di 4 piani. Un trattamento di favore? Lo stabile accanto aveva la stessa provenienza (Ina-Assitalia), ma ha seguito un destino diverso. Gli appartamenti sono arrivati, dopo alcuni passaggi, alla WXIII/IE Commercial 4 Srl del nuovo suocero di Casini, Francesco Gaetano Caltagirone, che però ha sfrattato gli inquilini senza riconoscergli il diritto di prelazione, sono infatti in causa. Qualcuno se n`è andato dopo aver lottato in tutti i modi, come Davide Morchio, mentre ad altri toccherà nel 2013. "Io mi sto aggrappando al milleproproghe con la speranza che venga fatto entro l`anno, altrimenti il 10 gennaio mi buttano fuori con la forza pubblica", dice Anna Carelli una dei 3 "inquilini sopravvissuti" del palazzo. Sicuramente la signora Anna con un reddito inferiore ai 27 mila euro all`anno non riuscirà a comprarsi la casa in cui è stata 40 anni, anche perché Caltagirone un anno e mezzo fa ha ristrutturato il palazzo e vende a circa 11 mila euro al metro. Non certo il prezzo a cui ha comprato il genero. Come se non bastasse Franco Corlaita ha regalato all`Udc 10 mila euro nel 2004 e la WXIII/IE Commercial 4 srl ha donato altri 100 mila euro nel 2008 al partito di Casini. Piove sempre sul bagnato. gg È brutta, piena di spifferi" diceva Nicola Mancino . Per 200 metri quadrati (due ingressi, un soggiorno, salone, due camere, due bagni, cucina e due soffitte) nel 2001 pagò 815mila euro. Nel 2008 ha rivenduto per 2 milioni e 800mila euro GLI IMMOBILI, UNA PASSIONE BIPARTISAN, DOPO AFFITTOPOLI E SVENDOPOLI, OGGI VA FORTE LA PLUSVALENZA: SI COMPRA PER DUE SOLDI DAGLI ENTI E SI RIVENDE CON ENORMI PROFITTI Un paese di 66 milioni di abitazioni 66 MILIONI DI CASE Secondo la mappatura realizzata dall`Agenzia del Territorio, le unità immobiliari complessive in Italia, al 31 dicembre 2009 sono circa 66 milioni. Di queste, 32,6 milioni unità (quasi il 50%) sono collocate al Nord, 12,9 milioni (quasi il 20%) al Centro e 20,3 milioni (circa il 30%) al Sud. Le abitazioni vere e proprie sono però circa la metà, 33 milioni mentre le unità pertinenziali (cantine; box, locali collegati a un`unità immobiliare) sono poco più di 21 milioni. Poco oltre i 2 milioni, invece, le unità commerciali mentre è di 1.430.592 il totale delle unità produttive. Da segnalare, poi, le oltre 120 mila unità ricreative e culturali e i circa 65 mila edifici adibiti a sanità e istruzione. Le regioni con i prezzi medi delle case più elevati sono il Lazio, la Liguria, il Trentino Alto Adige e la Valle d`Aosta. Molise, Basilicata, Sicilia e Calabria presentano quotazioni medie regionali• inferiori a 1050 euro a metro quadro. -4% IL CALO DEI PREZZI NEL 2012 RISPETTO AL 2011 NOMISMA Nelle 13 principali città italiane il calo dei prezzi nel 2012 è in media del 4% rispetto a un anno fa. Le peggiori performance a Firenze e Torino. Più contenute le perdite a Milano e Roma. 3,46% IL TASSO MEDIO DI INTERESSE PER UN MUTUO TASSI DI INTERESSE sempre più alti. A settembre 2012 il tasso medio in Italia si è attestato al 3,46%, ma è salito al 4,42% per i mutui alle imprese fino a 1 milione di euro e arrivato al 4,86% per quelli fino a 250mila euro. 8121% GLI INTERESSI PAGATI PER UN MUTUO A CROTONE A CROTONE i tassi schizzano all`8,21%, con un aumento di 161 punti base tra giugno 2011 e giugno 2012, rispetto al Nord. A Bolzano, invece, i tassi si sono fermati al 3,91%. Male a Cosenza, bene a Trento.